Don Carlo Gnocchi, dichiarato Beato in Piazza Duomo a Milano il 25 ottobre 2009, nasce a San Colombano al Lambro il 25 ottobre 1902, terzogenito di Enrico e Clementina Pasta.
Da quando non si parla d’altro siamo andati a ricercare i possibili legami di parentela con i tanti Gnocchi che ancora abitano in paese, quasi a voler trovare a tutti i costi un vincolo di continuità, quasi a non voler interrompere una linea di successione con lui. Ma niente di tutto questo: solo un misterioso disegno della Provvidenza ha eletto questo lembo di terra lodigiana a terreno favorevole dove far sbocciare un fiore tra i più belli che il Novecento abbia conosciuto in termini di carità eroica esercitata in un secolo tra i più bui della storia, che più di ogni altro è stato contrassegnato da distruzione, morte, guerre, inaudite crudeltà e da quanto di più aberrante l’uomo può contro il suo simile.
Ci restano di lui, come ricordi tangibili, solo la sua casa e il battistero: la sua casa, in un cortile ben conservato del centro storico quasi a voler mantenere intatta l’atmosfera che lì si respirava e senza grandi difficoltà immergersi nello stesso clima di allora, quasi il tempo lì si fosse fermato; e il fonte battesimale nella Chiesa Parrocchiale dove il 30 ottobre, alle sette del mattino, il terzogenito della famiglia Gnocchi divenne cristiano col nome di Fortunato, Domenico, Carlo.
Il resto è lasciato alla nostra immaginazione: pensiamo al piccolo Carlo sulle ginocchia della madre, sui gradini di casa o giocare nelle ore calde dell’estate con gli altri bambini del vicinato; ammirare incuriosito il padre mentre lavora il marmo nella vicina bottega; lo pensiamo triste e chiuso nel suo dolore senza risposta per la morte prematura del padre sempre lì in quel cortile; o accompagnare il feretro del papà Enrico lungo le vie che oggi sono Vittoria e Mazzini, per mano alla sua mamma e ai suoi due fratelli maggiori, o ancora seduto sulla prima panca della chiesa per tutta la durata delle esequie, abbandonato a un pianto composto. Lo vediamo assistere alla sepoltura del padre nel vicino Lazzaretto dove ritornerà soltanto il 15 marzo 1927 per la sua riesumazione per affidarlo alla famiglia Coldani, perché lo custodisse nella tomba e continuasse così a riposare nel paese dove aveva poco prima trovato il lavoro e insieme le speranze per un futuro migliore.
In questi primi sei anni di vita, ben poco rispetto alla sia pur breve vita tutta segnata da un amore traboccante verso il prossimo, quali dolori non dovette sopportare: non ultimo quello di lasciare amici e affetti per raggiungere la metropoli milanese e ricominciare una nuova vita.
Questi anni costellati da rinunce e dure prove forgiarono un gigante dal sorriso di padre per la consolazione di dolori più grandi, inimmaginabili, che lo apriranno alla chiamata di Dio per farne l’Apostolo del dolore innocente.
Mauro Steffenini
Coordinatore Commissione “Don Gnocchi Beato”
Tour virtuale al Santuario e al museo di Don Gnocchi
Calendario Iniziative per la Beatificazione di Don Carlo Gnocchi
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Programma per l'accoglienza della reliquia del Beato Carlo Gnocchi il 15 novembre 2009.
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Manifesto per il IV anniversario della Beatificazione di don Carlo Gnocchi - 27 ottobre 2013
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