Lasciarsi alle spalle complotti, minacce, odi, e trovare finalmente la pace, giungere a Roma e poggiare la fronte stanca sulle tombe degli Apostoli, pregare sul sacello dei martiri: questo era il sogno, il desiderio e la speranza di Colombano quando, nell’anno 612 si accinse a valicare le Alpi. Ancora un viaggio, ancora uno sforzo, e ancora una volta nuovi paesi e gente nuova a cui rivolgersi in nome dell’unico Dio. Arrivò alla corte longobarda di Milano, accolto dalla regina Teodolinda, che gli chiese di predicare contro l’eresia ariana.
Colombano dopo aver combattuto per due anni la buona battaglia che gli era stata chiesta, avvertì tutta la fatica di una vita spesa senza risparmio al servizio di Cristo. Capì che non avrebbe mai realizzato il sogno di giungere a Roma, e ancora sentì fortemente la nostalgia della vita monastica, del silenzio operoso e orante del cenobio. Chiese dunque ai re longobardi di essere lasciato libero di cercarsi un luogo dove edificare, ancora una volta, un monastero. Così gli fu fatto dono del sito di Bobium, sulle prime alture dell’Appennino, tra Pavia e Piacenza. In questa località c’era una chiesa dedicata a san Pietro caduta in rovina. Colombano edificò su questi resti un monastero, che rappresentò la sua ultima fatica e diventò per tutto il periodo altomedioevale un indiscusso centro di cultura e di civiltà per l’Italia settentrionale, tanto da essere definito la "Montecassino del nord".
Fu proprio a Bobbio che Colombano dopo soli due anni di permanenza, morirà serenamente il 23 novembre del 615. Gli succederà l'abate Attala (615-627) con il quale inizierà l'espansione economica e culturale del monastero di Bobbio, con la creazione di uno "scriptorium" di monaci, il cui catalogo, nel 980, comprendeva 700 codici e che ha conservato 25 dei 150 manoscritti più antichi della letteratura latina esistenti al mondo. I monaci irlandesi con il loro peculiare stile di miniatura daranno un contributo fondamentale; una delle più prestigiose realizzazioni della biblioteca bobbiense è certamente il "Glossarium Bobiense", una sorta di enciclopedia ante litteram redatta nel nono secolo.
Il complesso abbaziale sorge nel centro del tessuto urbano della cittadina, che si formò poco per volta attorno alla vasta area occupata dal monastero; si compone di numerosi edifici interni ed esterni: la Basilica e la piazza San Colombano, il corridoio-cavedio con l'abitazione abbaziale, il chiostro interno con il Museo della Città ed i giardini interni, il Museo dell'Abbazia (nella zona dello scriptorium), il porticato con il giardino di Piazza Santa Fara, l' ex chiesa delle Grazie e vari edifici diventati oggi privati o rimasti pubblici come le ex carceri e il tribunale oggi ostello.
- Visita Virtuale all'Abbazia di San Colombano
- Visita Virtuale alla Cripta dell'Abbazia di San Colombano - 1
- Visita Virtuale alla Cripta dell'Abbazia di San Colombano - 2
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Il Monastero di San Colombano in Bobbio
Il Monastero di Bobbio in età altomedievale, di Eleonora Destefani
Il Territorio Monastico di Bobbio
Cripta di San Colombano agli inizi del XX secolo
L'Antica Basilica S. Petri, di Michele Tosi
Il Monastero di Bobbio in età altomedioevale, di Eleonora Destefanis