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Colombano: un Raffinato Poeta

La vena poetica, e più in profondità, il sentimento, nel senso forte del termine, l'affettività che conosce la tenerezza, la capacità e il gusto della bellezza e del "divertimento" appartengono alla figura storica di Colombano.

È particolarmente commovente vedere il monaco e l'asceta austero, poco incline allo sfoggio esteriore, rivestire volentieri le sue lettere a carattere personale di una forma poetica; ma appunto la poesia non è nel mondo, al quale egli ha rinunciato, l'unica bellezza che si è permesso di coltivare? Questa attenzione all'arte della parola forse tradisce esattamente un aspetto dell'uomo Colombano, che il più delle volte si nasconde dietro la sua missione e l'austerità dell'ascesi. La meraviglia che i suoi carmi suscitano sta a indicare che un pregiudizio di interpretazione lo ha sempre condizionato e ne ha mostrato un lato solo.

Ci sono pervenuti solo alcuni poemi di Colombano: appena una mezza dozzina. Tutti parlano di ritiro dal mondo e di rinunzia. I versi alzano dinanzi agli occhi del nostro spirito la personalità meravigliosamente affascinante del loro autore.

Le sue poesie sono piene di sapienza umana e cristiana, di buon senso, di equilibrio, di delicatezza. Il messaggio di questi carmi non è diverso da quello delle opere "ascetiche": è lo stesso, ma accompagnato, in alcuni specialmente, da un diffuso senso di bellezza e di dolcezza, di serenità, quasi di ascolto, e quasi di compiacenza estetica delle realtà e del modo raffinato nell'esprimere l'austerità della vita. Lo si dice lettore della Bibbia e dei Padri, e non si sottolineano le reminiscenze, non dico di poeti cristiani come Giovenco, Prudenzio, Venanzio Fortunato, ma di Virgilio, di Orazio, di Ovidio, di Stazio, di Giovenale: voci e toni tutti di una squisita cultura umanistica ricevuta a Bangor, non mai dimenticata, e che dai suoi monasteri egli trasmetterà alla rinascita carolina e alla storia culturale del Medio Evo.

Dopo il primo volumetto sulle Istruzioni e sulla Regola dei monaci si potrà leggere per con arricchimento interiore e anche con intimo piacere il nuovo volumetto Lettere e Poesie che la collana monastica, agile ed elegante, dell'abbazia olivetana di Seregno, per iniziativa della parrocchia di San Colombano al Lambro, dedica a Colombano: l'ardore e la tenacia, quasi l'ostinazione del carattere energico di Colombano, restano confermati ma non meno lo sono i suoi sentimenti di grande comprensione e di rara finezza. 


 I Carmi di San Colombano, di Mons. Inos Biffi

 

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