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 La Cappella di San Gallo

San Gallo morì ad Arbon molto anziano, il 16 ottobre del 640 circa. In suo onore già nel IX secolo fu edificata una prima chiesina, nel luogo dove oggi sorge la cappella. Già a quei tempi il santo godeva di una grossa devozione. Numerose leggende avvolgono la vita e l’operato di San Gallo. Si parla di straordinarie guarigioni, di lotta contro il male, di convivenza con animali selvaggi.

Che il santo dovesse essere vissuto in una casa, il cui spazio diventò in seguito una prima cappella di San  Gallo, è oggi raccontato come una leggenda. Altrettanto leggendaria è l’impronta del suo piede nella pietra arenaria all’ingresso, immurata presso il portale,  che richiama la devozione popolare dei primi tempi. Sicuro è, invece, il fatto che la cappella è stata eretta ai margini dell’ex castello romano. Sul pavimento sotto la cappella è stato localizzato un segmento delle mura del castello così come una torre rettangolare.

La cappella romanica è dedicata  a San Gallo, il cui eremo nello Steinachtal è riconosciuto come cellula originaria del convento e del successivo principato di San Gallo. Essa sorge a Sud-Ovest della chiesa di San Martino, quest’ultima costruita nel 1786-1789 sulle mura fondamentali di tre chiese precedenti, all’interno dell’area del castello tardo romano Arbor Felix.  Arbon è probabilmente la più antica comunità cristiana nella regione del Lago di Costanza (Bodensee). I dintorni di questa cappella, paritaria dalla Riforma fino al 1924, servirono fino all’inizio del XX secolo come cimitero. L’intero circondario del castello e della chiesa si trova al di fuori delle ancora parzialmente intatte mura della città, sull’ex riva del lago.

La parte occidentale della navata è datata XII/XIII secolo. Circa cento anni dopo, con l’inclusione  dell’originaria  loggia  aperta,  l’ambiente  conobbe  un  marcato allungamento. Le mura del coro poligonale sono del XVIII secolo, la torretta a punta del XIX. Sulla piccola campana si trova impresso il numero dell’anno: 1670. Alle piccole finestre romaniche ne sono state successivamente aggiunte due più grandi. Le analisi degli scavi archeologici, in occasione del restauro del 1949/1950, fanno supporre un primo edificio di epoca carolingia.

Sei pavimenti che con il passare del tempo diventano ripetutamente più alti ricordano l’utilizzo dello spazio interno come sepolcro per preti, gente consacrata, tutori, nobili e cittadini distinti. La cappella era dunque la tomba dell’aristocrazia e del clero, e tra i sepolti si doveva annoverare il vescovo di Costanza Otto Truchsess (morto nel 1080 ?) e il principe di San Gallo Heinrich von Wartenberg (morto nel 1274). Alla generosa aristocrazia mercantile di Arbon è eretta presso il portale della cappella (all’interno) un epitaffio marmoreo, che porta il nome di Andrea Vitale Alberto de Albertis.

 

Immagini della GallusKapelle di Arbon

 


 La Cappella di San Gallo

 

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