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Nella minuscola parrocchia di Canevino si è rinnovato il miracolo di San Colombano con l’invasione di un migliaio di pellegrini

Domenica 7 luglio sarà ricordata nella storia di Canevino come una giornata memorabile e per il movimento internazionale colombaniano è stata una tappa fondamentale che conferma l'importanza di questo programma religioso culturale che si proietta verso più ampi orizzonti.

Una minuscola comunità che ha concentrato su di sé e per molti giorni, l'attenzione dei mass media (Tv e giornali) per l’afflusso di gente (stimata in oltre 1000 persone), per l'impeccabile organizzazione della giornata e per la predisposizione degli animi a meglio preparare e vivere questo evento di fede a servizio di una nobile causa che sta sempre più assumendo connotati europei.

In sintesi alcune cifre e alcuni dati che hanno coronato l'impegno di oltre 40 volontari accorsi da tutta la Valle Versa: 700 i pasti serviti in una tipica cantina trasformata per l'occasione in un enorme refettorio; 33 i concelebranti tra parroci delle parrocchie di San Colombano, clero del vicariato tortonese e clero della zona; una trentina tra sindaci e autorità civili e militari del territorio circostante; 25 le unità impegnate nel servizio d'ordine e vigilanza tra carabinieri, vigili urbani e guardia della comunità montana; 60 le colombe bianche liberate in volo al momento dell'inaugurazione della statua marmorea da parte dell'arc. e Nunzio Apostolico Mons. Girolamo Prigione. Il monumento, opera dell'artista piacentino Enrico Perotti, per la sua felice collocazione, perpetuerà la memoria dell'unico miracolo documentato storicamente e avvenuto nel 931 per intercessione del monaco irlandese dopo la sua morte e ricorderà ai posteri la straordinaria giornata del Columba's Day in terra pavese.  

Tema di questa VI edizione del Meeting: l'Europa e la preghiera a Colombano perché invocando i frutti della sua santità, venga esaudito il desiderio di molti suoi figli spirituali di apportare a questo nostro continente la ricchezza della nostra storia personale e di comunità. Si è trattato di un contributo significativo reso da una famiglia memore delle gesta e delle virtù dei pastore che si fa interprete dei suo anelito a edificare una nuova Europa sempre più insidiata nei valori perenni della sua tradizione ma che tenacemente vuole mantenere desta nell'unità questa tradizione spirituale e culturale.

Dai tempi di Schuman fino ai giorni nostri con l'attuale Presidente dei Parlamento Europeo Pat Cox, San Colombano è sempre stato salutato come interprete e protettore di coloro che si prodigano per la causa dell'unificazione dei popoli impegnati nel cammino verso la pace e la concordia.

Il Vescovo diocesano Mons. Martino Canessa che ha presieduto il solenne pontificale si è soffermato su questo tema caro al Pontefice e all'intera cristianità: " In quest'ora privilegiata  per il futuro e il ruolo del continente a maggior ragione anche noi, che abbiamo riscoperto  l’amore di Dio nella testimonianza di fede di Colombano, prorompente nella nostra vita e in quella delle nostre parrocchie, siamo chiamati a condividere questi sforzi. Dall’umile e confidente ricorso a Dio possiamo trarre coraggio, per un rinnovato annuncio cristiano, che aiuti le persone e le Nazioni a coniugare libertà e verità e assicuri fondamenti spirituali ed etici all’unificazione economica e politica del Continente!

Così al termine della cerimonia si è proceduto ad ufficializzare con la sottoscrizione da parte dell'Episcopato, dei parroci e delle autorità civili presenti della Proposta di candidare san Colombano compatrono d'Europa presentata dall'abate dell'Abbazia S.Benedetto di Seregno Valerio Cattana a S.E.R. Mons. Sean Brady, Primate di tutta l’Irlanda in occasione dei IV° Columba 's Day a S.Colombano al Lambro (Mi) domenica 1 luglio 2001, mentre telegrammi e attestati di riconoscimento per questo prezioso contributo alla realizzazione della casa comune europea sono giunti dal Presidente della Repubblica, dal Presidente della Commissione Europea e dal Presidente dei Consiglio Europeo.

Ripetuti gli attestati di stima, amicizia e gratitudine a San Colombano al Lambro da parte di don Mario Fara e del Cav. Luigi Chiesa, rispettivamente a capo di una parrocchia e di un comune tra i più piccoli d'Italia, non solo per essere stato il promotore e di stimolo al movimento interdiocesano e interregionale ma anche per il supporto logistico e l'aiuto concreto che sono stati assicurati alla manifestazione.


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