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Il IX Columban’s Day fa sosta nel 2006 nella città di Bobbio

Due i momenti  che rimarranno scolpiti nella memoria dei tanti pellegrini che hanno gremito l'Abbazia di Bobbio per la IX edizione del Columba's Day domenica 2 luglio.

Il primo: l'omaggio alla tomba del comune patrono, nella cripta; al termine del solenne pontificale officiato da Mons. Luciano Monari, Vescovo di Piacenza-Bobbio, compiuto da un rappresentante per ogni parrocchia partecipante. Dopo infatti i celebranti e le autorità civili e militari presenti al rito, i vari rappresentanti, recando in mano una lampada accesa poco prima dallo stesso Vescovo, hanno creato una corona di fiammelle attorno al sarcofago marmoreo contenente le spoglie del Santo mentre tutti i fedeli sfilavano in devoto raccoglimento.

Il secondo: l'annuncio dell'avvenuta adesione di tutti i Vescovi dell'Irlanda, riuniti in Assemblea Plenaria, alla richiesta al Santo Padre, già sottoscritta da Presuli italiani, parroci e autorità, di voler riconoscere Colombano tra i principali Protettori dell'Europa e comunicata qualche giorno prima alla Parrocchia di S.Colombano al Lambro.  La Chiesa Irlandese, nei suoi pastori, ha voluto con questo gesto unirsi spiritualmente all'avvenimento di fede che si teneva nella città di Bobbio facendo sua l'ispirazione che fu della Parrocchia banina, da dove dieci anni fa aveva inizio quello che é diventato oramai un vero e proprio movimento interparrocchiale in Europa.

Bobbio, che tutto deve a Colombano, ha voluto onorare l'Abate Irlandese con un programma fitto di appuntamenti culturali e che ha visto nella Santa Messa il momento culminante. L'Eucarestia é stata celebrata nella magnifica abbazia e in essa sono risuonate nelle varie lingue le preghiere di invocazione. Il Vescovo Diocesano ha indicato Colombano come testimone incrollabile di fede, pellegrino instancabile, modello esemplare di unità e comunione e infaticabile annunciatore del Vangelo. Anche in un'epoca come la nostra, distante quattordici secoli da quel periodo, ritornano attuali l'anelito all'unità dell'Europa, la riscoperta delle sue radici cristiane fondanti la nostra identità, la ricostruzione di un mondo in decadenza morale, di una società secolarizzata in preda a incursioni disgregatrici, non piú barbariche ma forze devastanti quali consumismo, gnosticismo, materialismo.

Celebrare la santità intramontabile di Colombano vuol dire ridare fiducia e vigore e speranza alle comunità che non vogliono perdere la sua memoria. E quale sfida a questa Europa sempre piú sorda al richiamo del Vangelo il movimento fará tappa l'anno seguente a Luxeuil, in Francia, nella Haute Saone, a pochi chilometri dal primo monastero da lui eretto, cittadina essa stessa fondata dal monaco irlandese nel 590.

Saranno così soprattutto i francesi i protagonisti del X Meeting delle Comunità Colombaniane e questa sfida é già iniziata anche via internet con l'apertura di un sito che sta avendo grande successo (www.amisaintcolomban.net).  A Bobbio Colombano terminò la sua instancabile esistenza, a Luxeuil si adoperò vent'anni nell'organizzare attorno a una regola la vita monastica: due fari in Europa che  hanno ancora luce da irradiare.

 


  

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