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Parrocchia SS. Pietro e Colombano

A 6 chilometri da Saluzzo, Pagno è il centro geografico della piccola e verdeggiante Valle Bronda, inserita nella Comunità Montana Valle Po.

La storia del culto di S. Colombano nella parrocchia di Pagno è di grande interesse, perchè riguarda la fondazione d'epoca longobarda, di cui si hanno memorie notevoli. Nel Cronicon Novalicìense è riportata l’elargizione fatta dall'imperatore Lotario all'abbazia di Novalesa e al monastero di Pagno, “ricchissima e reale fondazìone del re longobardo Astolfo".

La notizia della fondazione longobarda è confermata da una lapide marmorea che risale a quell'epoca, posta nella chiesa a ricordo di una regina longobarda innominata e di sua figlia Beatrice, le quali donarono i loro beni al monastero. Alcuni storici ritengono sia la regina Giselburga, moglie di re Astolfo, rimasta vedova con una sola figlia nel 756; altri la regina Ansa, vedova di Desiderio; e di sua figlia Beatrice, sposa (o promessa) a un nobile di nome Albino o Alboino. Tutti concordano nel dire che i primi monaci della fondazione di Pagno furono i colombaniani venuti da Bobbio. A loro si fa risalire il culto, il titolo della chiesa e l’aver portato le reliquie del Santo. A loro è attribuito il merito dell’impulso dato all’agricoltura, nel rispetto dell’ecosistema, e l’avere introdotto  la coltivazione della vite.

L’antica Chiesa Abbaziale di San Colombano  conferma, nelle tracce della primitiva costruzione, gli aspetti romanici: l’antica facciata ad ovest, quella oggi murata, presenta nella zona centrale una fascia di archetti pensili, sormontata da tre monofore, ora chiuse, e  tracce del portale con ghimberga mentre la nuova e modesta facciata ad est, è stata costruita al posto dell’abside romanica, della quale si leggono a livello del pavimento, le fondamenta. Nei restauri della chiesa  del 1764 , infatti,  l'antica fisionomia della costruzione fu compromessa. Ciò avvenne con l'abbattimento delle absidi per elevarvi la facciata, per la demolizione della volta della cripta, per l'abbassamento del suolo e per altri gravi ritocchi.
La chiesa attuale si presenta con un’unica navata con cappelle laterali. A sinistra dell’ingresso è la parte restante della cripta romanica, che ingloba elementi longobardi. L’antica chiesa sta restituendo altri reperti storici grazie alla ripresa dei lavori di recupero e restauro, tutt’ora in corso.
Il campanile, del ’300, di stile gotico lombardo, è scandito nei vari piani da archetti in cotto e da quattro bifore, ormai prive di colonnine centrali.

La festa annuale del Patrono è stata fino al 1500 la principale e la più solenne della parrocchia, molto sentita dai fedeli e in qualche secolo anche fastosa, celebrata per ragioni locali la seconda domenica d'agosto.
La chiesa possiede un antico reliquiario di legno dorato nello stile del 1700, a forma di braccio, con la mano chiusa e l'indice teso; entro il reliquiario si conserva una teca con la reliquia “ ex cranio S. Columbani”. In essa si conserva pure un antico quadro con San Colombano in affettuoso colloquio con Gesù bambino, che gli viene porto dalla Madonna. Il Santo è in abito benedettino e senza barba.
Inoltre si trova in sagrestia una vecchia pala d'altare, che rappresenta la Madonna con ai piedi S. Colombano e S. Antonio. Anche qui il Santo veste l'abito benedettino ed è senza barba.

Nel centro di Pagno è la nuova Chiesa Parrocchiale dei SS. Pietro e Colombano, eretta nel 1963 su progetto degli Arch. Giovanni Oreste e Ugo Della Piana, uno dei più interessanti edifici moderni del saluzzese. Pregevole è l’antica torre campanaria.

 

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Regione Piemonte
Provincia: Cuneo
Comune: Pagno
Superficie: Km8
N° Abitanti: 580
Nome degli abitanti: Pagnesi

 

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